Call center

Lun - Dom: 9:00 - 17:30

+39 0923.363838

+39 350.1762756

Cosa si intende per maltrattamento?

 

COSA SI INTENDE PER MALTRATTAMENTO

L’abuso o maltrattamento all’infanzia è costituito da tutte le forme di maltrattamento fisico e/o emozionale, abuso sessuale, trascuratezza o trattamento trascurante o sfruttamento commerciale o di altro tipo, che hanno come conseguenza un danno reale o potenziale alla salute del bambino, alla sua sopravvivenza, sviluppo o dignità nel contesto di una relazione di responsabilità, fiducia o potere” (World
report on violence and health, World Health Organization, Geneva, 2002).

QUALI SONO LE FORME DI MALTRATTAMENTO/VIOLENZA ABUSO SESSUALE

Qualsiasi atto che risulti espressione di desiderio sessuale e, che quindi, può riguardare varie zone del corpo contro la volontà della persona che lo riceve è da considerarsi abuso sessuale. I rapporti sessuali non consenzienti si possono consumare anche senza l’utilizzo di violenza fisica! La mancanza di reazione fisica da parte della vittima può essere giustificata sia dalla rapidità dell’azione dell’aggressore che impedisce di manifestare dissenso, sia dall’impatto emotivo che l’avances sessuale può causare, sia dalla volontà di evitare un male maggiore (non reagisco per non provocare una reazione violenta).

Violenza psicologica

Le ingiurie, le umiliazioni e le offese ripetute,​ esagerate e ingiustificabili, possono portare ad una situazione di vero e proprio abuso psicologico.

Violenza fisica

L’utilizzo della forza che possa causare “pericolo di una malattia nel corpo o nella mente”, anche per l’uso di strumenti contundenti (come la cinghia, la cintura, il mattarello...) o di pugni, calci, graffi, tirate di capelli e pizzicotti nei confronti dei minori è vietato dalla legge italiana.

Cyberbullismo

La presa in giro sui social network, soprattutto se si è vittima per motivi razziali/sessuali costituisce cyberbullismo.

Sextorsion

Se sei vittima di un ricatto di natura sessuale per cui una persona ti minaccia di diffondere pubblicamente le tue foto o video “intimi” in cambio prestazioni sessuali oppure denaro.

Sfruttamento lavorativo

Se lavori ma vieni retribuito reiterata corresponsione di retribuzioni in modo palesemente sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato, per più ore rispetto a quelle previste per legge, senza periodi di riposo. Oppure se sei sottoposto a condizioni di lavoro, a metodi
di sorveglianza o a situazioni alloggiative degradanti.

Cosa fare in caso di maltrattamento?

 

Se sospetti di essere vittima di una delle forme di maltrattamento descritte o conosci qualcuno che potrebbe esserlo, non sottovalutare il problema. C’è una rete che può aiutarti e intervenire in tuo favore composta dai servizi territoriali per i minori (assistenti sociali), alle forze dell'ordine oppure direttamente al Tribunale per i Minorenni e alla Procura presso quel Tribunale.

È il loro compito di provvedere a tutti gli interventi necessari a tutela del minore interessato.

Trovi tutti i contatti dei servizi che ti possono venire in aiuto all’interno del tuo territorio sull’app.

In particolare:

1) Puoi denunciare chi ti maltratta

Presso le Forze dell’Ordine o la Procura della Repubblica puoi sporgere denuncia e descrivere i fatti che ti hanno riguardato e indicare l’autore della violenza. Nella maggior parte dei casi in cui un minore è vittima di violenza, la legge italiana non prevede un termine entro il quale sporgere denuncia e c’è un tempo molto lungo per perseguire il colpevole.

2) Istanza al Garante della Privacy

La vittima di cyberbullismo che ha già compiuto 14 anni, oppure i suoi genitori o il tutore nel caso ne abbia meno, può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale riguardante il minore e diffuso sul web. Se il gestore non provvede entro 48 ore, gli interessati possono rivolgersi al Garante della Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.

3) Se la violenza è in ambito scolastico

La legge prevede che in ogni istituto sia individuato tra i professori un referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo. Rivolgiti a lui per segnalare il tuo caso.

Cosa succede coi documenti se sono uno straniero vittima di violenza?

 

Permesso di soggiorno per minore età

A prescindere dal fatto che si sia o meno vittime di violenza, ricorda che per la legge italiana, tutti i minori stranieri, aventi un età accertata inferiore a 18 anni, hanno diritto all’ottenimento di un permesso “per minore età”. La richiesta va presentata all’ufficio immigrazione della Questura direttamente dal minore in presenza del tutore o del referente del Centro di Accoglienza.

Questo permesso di soggiorno è valido fino al compimento della​ maggiore età.


Permesso di soggiorno per vittime di violenza domestica

Se sei vittima di uno o più atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica commesso da una persona con la quale sei legata da una relazione affettiva, puoi chiedere alla Questura un permesso di soggiorno per vittime di violenza domestica che viene rilasciato per consentirti di sottrarti alla violenza (art. 18 bis, D.Lgs. n. 286/1998).

ll permesso di soggiorno reca la dicitura "casi speciali", ha la durata di un anno e consente l'accesso ai servizi assistenziali e allo studio o lo svolgimento di lavoro subordinato e autonomo, fatti salvi i requisiti minimi di età.

Alla scadenza, il permesso di soggiorno può essere convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato o autonomo ovvero in permesso di soggiorno per motivi di studio qualora il titolare sia iscritto ad un corso regolare di studi.

Permesso di soggiorno per protezione sociale

Se sei vittima di violenza o grave sfruttamento o quando ti trovi in pericolo per effetto del tentativo di sottrarsi ai condizionamenti di un’associazione criminale o delle dichiarazioni rese in un procedimento penale, puoi ottenere il permesso di soggiorno per protezione sociale (art. 18 D.Lgs. n. 286/1998) di soggiorno per sottrarti alla violenza e ai condizionamenti dell'organizzazione criminale e di partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale.

Ha la durata di sei mesi e può essere rinnovato per un anno, o per il maggior periodo occorrente per motivi di giustizia.

Il permesso di soggiorno consente l’accesso ai servizi assistenziali e allo studio, nonché l’iscrizione ai centri per l’impiego e lo svolgimento di lavoro subordinato, fatti salvi i requisiti minimi di età. Il titolo è convertibile, anche per motivi di studio, e da diritto all’iscrizione anagrafica cosi come al rilascio della tessera sanitaria con iscrizione al SSN in condizioni di parità con il cittadino italiano.